giovedì 8 dicembre 2016

LUMOS Protecting Children. Providing Solutions.

Working to transform the lives of disadvantaged children 

 


Nel 2005, l’autrice di Harry Potter, J. K. Rowling, in collaborazione con la Baronessa Emma Nicholson, Deputato del Parlamento europeo, fondò Lumos, un’associazione benefica, che ha come obbiettivo il porre fine all’istituzionalizzazione sistematica dei bambini. Essa si impegna ad aiutare milioni di bambini negli orfanotrofi di tutto il mondo a ritrovare il loro diritto a una famiglia. Lumos ha raccolto i dati di 80 di ricerche che dimostrano l’essenzialità, per un bambino e per il suo normale sviluppo, del crescere in una famiglia. Un bambino che esce da un orfanotrofio, e che non ha potuto avere personali e prolungate attenzioni amorevoli, è sei volte più esposto a subire un abuso, è dieci volte più probabile che si prostituisca, quaranta volte più probabile che abbia una fedina penale sporca e cinquecento volte più probabile che si suicidi.

 

La stragrande maggioranza dei bambini che si trovano negli orfanotrofi non sono davvero orfani. Quando i genitori non sono supportati dalla comunità, la povertà estrema e dei bambini con disabilità fisiche o intellettive possono portare alla disgregazione delle famiglie. I genitori che non possono permettersi di nutrire, vestire o mandare a scuola il proprio figlio hanno poca scelta. La povertà è riconosciuta come il principale motore della istituzionalizzazione del bambino nella maggior parte dei paesi. Il personale ospedaliero a volte incoraggia persino i genitori a rinunciare ai bambini. 
  Il 52% dei bambini negli orfanotrofi in Sierra Leone sono lì a causa della povertà. 
  Il 45% dei bambini in orfanotrofi russi hanno una disabilità. 
  In India il 90% degli 11 milioni di bambini “orfani o abbandonati” sono bambine.
  In Europa, i bambini rom senza disabilità sono spesso erroneamente messo in “scuole speciali” di recupero per i bambini con disabilità mentali.

Nel 2007, J.K. Rowling mise all'asta una copia di una delle sette edizioni speciali di un suo libro, Le Fiabe di Beda il Bardo, raccogliendo così £1,95 milioni per Lumos. Nel dicembre del 2008, decise di donare i diritti d'autore (24% dei proventi) all’associazione.



Quest’instancabile donna non si adagia mai sugli allori della propria fama, ma trova ogni volta il modo di stupirci, impiegando il suo tempo, il suo denaro e la sua incredibile inventiva per aiutare gli altri.



Francesca Verra

mercoledì 7 dicembre 2016

Prali bloccata

Provinciale 169
Situazione drammatica a Prali, in alta Val Germanasca:il paese è rimasto isolato per sei giorni (dal 24 novembre al 1 dicembre) a causa di un'imponente frana che ha eroso buona parte della carreggiata della Provinciale 169 all'altezza del paravalanghe di Borgata Villa. Il sindaco Grill: "Abbiamo già avuto un primo contatto con i tecnici del Settore viabilitàdella Provincia. Incaricata la Ditta Barus per realizzare immediatamente una scogliera di massi ciclopici a contenimento della frana". Prima che la viabilità fosse ripristinata nei due sensi di marcia sono infatti passati parecchi giorni. Nella notte, causa dell'innalzamento temperature, la neve in quota si era trasformata in pioggia battente e tre valanghe si erano staccate  dai versanti montuosi. Una di queste ha ostruito un canale nei pressi del Campeggio Lago verde, allagando l'area. La neve pesante ha causato anche il crollo di vari alberi.

Provinciale 169

La strada provinciale ha ceduto per oltre 150 metri lasciando il paese, di 245 abitanti, isolato. Da anni i residenti combattono insistentemente per mettere in sicurezza una strada sulla quale si sono già abbattute frane e valanghe, ma non si è ancora visto alcun miglioramento.
Essendo quella strada l'unica praticabile per raggiungere prali, il paese è rimasto totalmente
isolato anche dai soccorsi. Nessuno poteva scendere e nessuno poteva salire. I residenti sono disperato dice il pastore valdese Vito Gardiol: "Qui hanno fatto solo promesse e lavori inutili. Una frana come questa, lunga 150 metri, mette in ginocchio l'intero paese e la stazione sciistica."

pista di Prali
Né il maltempo che ha flagellato il Piemonte, né una frana hanno però bloccato la determinazione dei montanari della val Germanasca. Non si sono risparmiati e hanno lavorato dall’alba al tramonto per dare la possibilità alla piccola stazione sciistica di non perdere neppure una giornata di apertura degli impianti. "Abbiamo lavorato intensamente, sparando con i cannoni dove c’era meno neve ed ora siamo pronti ad inaugurare la stagione, spiega Fausto Sanmartino della Seggiovia Nuova 13 laghi, in quota sono caduti oltre due metri di neve". Ed aggiunge:  "Tutte le piste, 18 chilometri, saranno pronte per il ponte dell’Immacolata, quello che tradizionalmente coincide con l’apertura della stagione sciistica


                                                                                                                                   Carlotta Galloni












  

Animali fantastici e dove trovarli

Esce il 10 Novembre a New York il nuovo capolavoro della Rowling e con esso tornano i suoi milioni di fan


Genere: fantasy

Regia: David Yates

Sceneggiatura: J.K.Rowling

Cast: Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Alison Sudol, Dan Fogler, Colin Farrell, Samantha Morton, Ezra Miller, Carmen Ejogo


Finalmente dopo tanta attesa i numerosissimi fan del mondo magico di J.K.Rowling potranno ritrovarsi catapultati di nuovo nella stessa atmosfera. Solo che, questa volta, le vicende non saranno ambientate nel Regno Unito ma nella proibizionista New York degli anni ’20 e il protagonista non sarà il piccolo maghetto Harry Potter ma Newt Scamander. Arrivato in America con la sua valigetta contenente creature misteriose, Newt Scamander si trova di fronte ad una realtà molto diversa da quella cui è abituato. Il mondo parallelo della magia è costretto a nascondersi da quello dei Babbani o Non-mag e specialmente dai Secondi Salemiani, organizzazione che si occupa dell’eliminazione dei maghi e delle streghe. In questo contesto quindi avviene l’incontro tra il signor Scamander (Eddie Redmayne conosciuto anche grazie a “La teoria del tutto” e “The Danish girl”) e Jacob Kowalski che in seguito ad uno scambio involontario di valigie sarà costretto a partecipare all’avventura. Alcuni animali fantastici, tra cui lo Snaso, già adorato da moltissimi fan, ma non solo, scapperanno e sarà un’impresa recuperarli. Fortunatamente saranno aiutati dalle due sorelle Tina, ex-Auror, e la dolce Legilimens Queenie. Nella città è in corso una caccia al mostro chiamato Obscurial, essere composto da pura rabbia generato dalla repressione della magia e dal suo occultamento, che come un parassita occupa il corpo, in genere, di un bambino ma che non può essere controllato e perciò molto pericoloso. Finalmente verrà approfondito il ruolo dell’Auror e di particolare importanza sarà appunto uno di loro, Percival Graves interpretato da Colin Farrel.



Riprese sublimi grazie al noto David Yates, regista anche degli ultimi film della saga di Harry Potter. Un film che vi lascerà a bocca aperta, che nonostante l’inevitabile confronto con i grandi successi letterari della Rowling riuscirà ad emozionarvi e stupirvi.

                                                                                                                       Lisa Greif

INFERNO

INFERNO 

Tom Hanks nella copertina del film


Il celebre regista Ron Howard lancia un altro capitolo della saga ispirata ai libri dello scrittore statunitense Dan Brown.
Dopo il successo dei capitoli precedenti: Il Codice da Vinci e Angeli e Demoni, dove il protagonista si prestò a risolvere enigmi lasciati dallo stesso da Vinci e "dalla setta degli illuminati", questa volta l'intraprendente professore, nonchè studioso di simboli, Robert Langdon, interpretato da Tom Hanks, si troverà alle prese con un rompicapo che, se non risolto, avrà effetti devastanti sull'intera razza umana. Viene chiamato in causa il grande poeta trecentesco Dante Alighieri. Infatti, l'argomento portante in questo nuovo capitolo è uno dei capolavori dello scrittore: l'inferno.
Il film viene girato principalmente, come il capitolo precedente, in Italia, nelle città di Firenze e Venezia, solamente la parte finale è filmata ad Istanbul tra i purpurei colori del Palazzo Sommerso.
Il nuovo capitolo della serie è anch'esso ricco di inseguimenti e d'azione, forse un po' troppo. Presenta sempre la stessa lotta contro il tempo, questa volta non per una scoperta o una bomba, ma per evitare la propagazione di un agente patogeno soprannominato "inferno", ispirato alla peste nera che devastò il mondo dal 1347 al 1350, che mirerebbe ad un spaventoso decremento demografico della popolazione terrestre. Il film inizia con il protagonista in una stanza d'ospedale a Firenze, dove non ricorda di essere arrivato. Solo con lo svilupparsi del racconto e quindi il ritorno della memoria, capirà di essere stato drogato e di essere stato contattato precedentemente da una sua vecchia conoscente per essere aiutata nella ricerca dell'agente patogeno. Robert viene aiutato nella risoluzione del rompicapo da Sienna, interpretata da Felicity Jones. La ragazza, inizialmente mentendo, si mostra contro la propagazione del virus per essere aiutata nella ricerca dal professore e per portare a termine il progetto criminale del fidanzato morto, Bertrand Zobris, noto miliardario, nonchè creatore della nuova peste. Durante lo svolgimento della storia, vi sono vari scontri, ricchi di effetti speciali e di colpi di scena, che come protagonisti avranno le varie parti interessate al virus, tra cui anche la spietata organizzazione che aveva inconsapevolmente contribuito e collaborato alla sua creazione. La lotta contro il tempo lascia lo spettatore col fiato sospeso fino alle battute finali del film.
La pellicola appare estremamente fedele al libro, tranne in alcune parti come, ad esempio, la morte di Busoni, che nel film viene semplicemente fatto sparire, o come il rapporto tra il professore e la dottoressa Sinskey (Sidse Babett Knudsen), che nel libro è inesistente.
Riguardo a riprese e effetti speciali, il regista, come al solito, non delude. Scene veloci e cambiamenti di inquadratura, come nel caso delle sequenze girate all'interno dei bellissimi Giardini di Boboli, sono rese con molta accuratezza e definizione. Anche questa volta per il cast e per il contenuto delle riprese del nuovo capitolo della saga, si immagina una grande affluenza nelle sale cinematrografiche.




Francesco Patrucco

maratona new york

Arrivo di alcuni partecipanti
Tosetti durante la corsa

Lo scorso 6 novembre si è svolta la maratona di New York, che è una corsa annuale di 42 chilometri che si snoda attraverso cinque grandi distretti di New York city, da Staten Island fino a Manhattan, passando da Brooklyn, Queens e Bronx, per concludersi nel polmone verde di Manhattan, Central Park. 
La maratona è una delle più popolari e una delle più partecipate al mondo, con circa 60mila corridori. Questi provengono, oltre ai connazionali, da tutti i paesi del mondo, tra cui l'Italia, che con poco più 2.800 iscritti, rappresenta la spedizione straniera più presente. Precisiamo che alla maratona partecipano sia atleti di caratura mondiale che si contendono tempi e posizioni, ma anche runners meno qualificati che decidono di affrontare una sfida personale in un contesto da sogno, correre attraverso le vie di New York e cercare di arrivare al traguardo. All’evento infatti si possono vedere persone di tutte le età, che affrontano il percorso secondo le loro possibilità e preparazione fisica, tutti con l’obiettivo di divertirsi e vincere una sfida personale con se stessi. E’ suggestivo assistere alla corsa, soprattutto verso i chilometri finali, perchè si partecipa con solidarietà ed ammirazione alla fatica dipinta sui volti di chi corre davanti a noi. Tra tutti gli italiani, ha partecipato anche Paolo Tosetti, che dopo due anni di allenamento, è riuscito a coronare il suo sogno..
Ecco la sua testimonianza





Margherita Nasi; Carlotta Galloni

NATALE A TORINO

                                                      NATALE A TORINO
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villaggio di Babbo Natale
 
Anche quest'anno Torino si illumina per le vacanze natalizie. Oltre alla storia, esposta lungo tutta Via Garibaldi e alle altre luminarie della città, un ruolo principale verrà svolto da Piazza D'armi dove, per la prima volta, il sogno di ogni bambino si vedrà finalmente realizzato. Infatti, dal 26 novembre, il progetto "il sogno di Natale" coinvolgerà tutta la piazza.
Le attrazioni si estenderanno per circa 17.500 metri quadrati, 1600 dei quali sarà occupato dal mitico villaggio di Santa Claus, composto dalla grande fabbrica di regali, il corridoio degli Antenati, l'ufficio postale, una rampa di lancio per le renne, la casa degli elfi e la stessa casa di Babbo Natale. La visita di queste incredibili strutture sarà guidata da una miriadi di elfi che risponderanno alle estasiate domande dei bambini e racconteranno divertenti storielle natalizie.
Vi saranno più di 30 spettacoli teatrali e circensi nei weekend, tra i principali ricordiamo il "Circo Zoè", composto da acrobati professionisti che stupiranno tutti con i loro salti. Oltre a questi vi sarà anche una pista di pattinaggio che, insieme alle luminarie e alle altre attrazioni, faranno vivere a turisti e ai torinesi momenti indimenticabili, saturi di clima natalizio. In questa sensazionale visita i giovani, sempre invidiosi vedendo nei film gli incontri di altri bambini con Babbo Natale, avranno la possibilità di vederlo di persona e di consegnarli le loro letterine. Gli adulti potranno passeggiare per il villaggio in cui sono presenti numerose bancarelle di street food con piatti e specialità tipiche piemontesi e piatti tradizionali delle feste.
Ma non finisce qui!
dall'8 all'11 dicembre presso il Borgo Medievale si terranno moltissimi altri eventi a tema natalizio, come, ad esempio, il presepe scenografico di Emanuele Luzzati, ossia una rivisitazione fiabesca del celebre presepe, con illustrazioni e sagome illuminate, disegnate dall'artista genovese.
Seguiranno poi tanti showcooking di ricette natalizie, cori ed ospiti d'eccezione, come Luciana Litizzetto, che presenzierà giovedì 8 dicembre alle ore 17:00 per inaugurare il progetto denominato #NatiPerSoffriggere.
Con questo progetto sarà possibile degustare piatti preparati da alcuni cuochi rifugiati indiani, nigeriani, ghanesi e afghani.
Vi saranno anche molti artisti circensi di Cirko Vertigo, il tutto accompagnato dalle voci dei cantanti dell'Associazione Cori Piemontese e dalle musiche degli "street poetry".
Se siete quindi amanti del Natale o volete solo godervi un po' di relax, vi consigliamo di uscire di casa e andare a scoprire tutte le attrazioni che Torino riserva. Voi e soprattutto i vostri figli non ne rimarrete delusi!

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albero di Natale Piazza Castello
                                                                                                       Francesco Patrucco, Carlo Alberto Denoyè

La madonna dal cuore sanguinante

La Napoli che nessuno racconta, la Napoli come specchio di quella fetta di mondo relegata in un angolo, la Napoli della violenza, la Napoli dove non c'è futuro.
Anche e soprattutto la Napoli dei ragazzini, le prime vittime del Sistema di Camorra che ha il completo controllo sulla città. Saviano racconta una storia terribilmente realistica anche se inventata,  con la potenza dialettica che contraddistingue le sue inchieste e che gli è valsa 10 anni di scorta.
Stavolta niente nomi e cognomi, niente omicidi e sequestri da telegiornale, non perché nomi e fatti non ci siano, ma semplicemente nessun giornale o politico ne parla, perché la quotidianità non fa notizia. Una quotidianità di guerra vissuta come normalità, un apparente paradosso che l'autore sviscera con un romanzo che colpisce come un pugno in pancia. La paranza (che a Napoli indica una squadra di barche che pescano di notte) è un gruppo di fuoco legato alla Camorra, e non è composta da spietati ed esperti killers, ma da ragazzini di al massimo 16 anni. Sedici anni ha il loro capo Nicolas detto 'O Maraja, ispirato ai vari baby boss recentemente arrestati o uccisi, 15 anni hanno i suoi amici Briato' e Dragonball, addirittura dieci il più piccolo di loro, Biscottino. Innocui soprannomi resi autentici nomi da battaglia, bambini cresciuti a pane e violenza che hanno imparato a dividere il mondo in due categorie: fottuti e fottitori. E devi appartenere alla seconda categoria se vuoi essere figo, avere soldi, donne e rispetto. Tutto subito, perché il futuro non c'è, c'è solo 'o fumo da spacciare, l'infame da "vattere"(molto più che picchiare), la "stesa" da fare (sparare a caso sulle facciate dei palazzi con armi da guerra è il modo più veloce e semplice per imporre il proprio dominio sulla zona). Assenza di prospettiva ed arroganza giovanile producono una scia di sangue, di vittime colpevoli per la loro innocenza corrotta dal mondo che li fa crescere e morire troppo in fretta.
                                                                                                           Alessandro Menon

El patron del mal



Il 2 dicembre del 1993 moriva a Medellìn il più noto e ricco narcotrafficante che la storia abbia mai conosciuto: Pablo Emilio Escobar Gaviria.
Nato il 1 dicembre del 1949 a Rionegro,in Colombia,crebbe per le strade di Medellìn.Frequentò la scuola ma capì ben presto che le vie legali non gli avrebbero consentito di raggiungere il suo unico scopo nella vita:diventare immensamente ricco.Inziò la sua carriera criminale col contrabbando di sigarette e liquori,passando poi al furto di auto,alle rapine e al traffico di marijuana.Sin dall'inizio della sua attività criminale solo due cose erano importanti per lui: i soldi e la famiglia.Risolveva le questioni o rimuoveva gli ostacoli con la strategia della "plata o plomo",vale a dire o soldi o piombo.O ci si faceva corrompere o si veniva uccisi,anzi l'intera famiglia poteva essere uccisa.Dal Cile però arrivò in Colombia in enormi quantità e a basso prezzo un bene per il quale la gente,specialmente negli USA, era disposta a pagare un prezzo molto più grande:la cocaina.Nel 1975 inziò a commerciare cocaina insieme al suo braccio destro,nonchè cugino Gustavo Gaviria.In poco tempo Escobar organizzò la produzione e la spedizione di tonnellate di cocaina dalla Colombia agli Stani uniti.La spietatezza e la sua incredibile organizzazione lo portarono a diventare il 7 uomo più ricco al mondo,riuscendo a comprare oltre 800 case e ad avere un patrimonio netto stimato intorno ai 30 miliardi di dollari.Era diventato così ricco che lui non contava i soldi ma li pesava.Ad un determinato peso di dollari corrispondeva una determinata quantità di cocaina venduta.La gente lo ricordò come il Re della cocaina.La città Americana dove trafficò e portò più cocaina fu Miami.Nel porto della città molte volte capitò che la polizia intercettasse fino a 1200kg di cocaina,ignara che dalla parte opposta ne venivano fatti passare fino a 5000kg.Il suo giro d'affari si espanse poi in Messico,Porto Rico,Venezuela,Repubblica Dominicana e Spagna.Dalla Spagna poi la cocaina raggiunse l'Europa.Per gestire questo enorme traffico di droga fondò il Cartello di Medellìn.Escobar per raggiungere al massimo i suoi scopi corruppe ufficiali governativi,giudici e politici,uccidendo coloro che si rifiutavano di collaborare.L'intimidazione e la corruzione caratterizzarono il suo modo di agire,grazie alle quali riusciva ad ottenere sempre ciò che voleva.Ma ad Escobar i soldi e la fama non bastavano,volle di più.Comprando case e quartieri per i poveri e distribuendo denaro in cambio di fedeltà,si accaparrò l'amicizia della gente di Medellìn,che lo soprannominò "Robin Hood".Infatti la popolazione lo aiutava fornendogli coperture,nascondendo informazioni alle autorità o in ogni altro modo che potesse scagionare la figura di narcotrafficante quale era.Pablo Escobar fu così tanto amato quanto temuto,nonostante le stragi senza eguali di civili,poliziotti e militari colombiani,di cui lui era il mandante.Fu sostenitore del Partito Liberale e nel 1983 venne eletto deputato.Il ministro della giustizia colombiana fece in tempo a fermare la sua ascesa politica come futuro aspirante a Presidente della Colombia,costringendolo alle dimissioni e umiliandolo.Dopo questo pugno in faccia Escobar fece assassinare il ministro della giustizia e ritornò ad occuparsi di quello che sapeva fare meglio.Nel 1991,date le innumerevoli stragi compiute e le bombe piazzate a Medellìn,patteggiò col governo,che gli permise di costruirsi una propria prigione chiamata La Catedral.



Però anche all'interno di questa prigione Escobar trovò il modo di commettere degli omicidi e a continuare il suo regime del terrore.Il governo colombiano non volle più scendere a patti.Nel 1992 lo Stato decise di trasferirlo in una prigione più convenzionale,ma quando la fitta rete di informatori permisero ad Escobar di conoscere gli intenti del governo,evase di prigione.Reparti speciali dell'esercito americano e il Blocco di Ricerca colombiano furono dispiegati per la sua cattura.A quest'ultimi si unirono i Los Pepes,gruppo  criminale al quale si erano rivolti gli Stati Uniti che riuniva i perseguitati da Escobar, cominciando una sanguinosa battaglia dove collaboratori e parenti del Boss del cartello di Medellìn furono uccisi.Si discusse molto sul traffico di informazioni che correvano dagli USA ai Los Pepes per permettere a questi di smontare la montagna organizzativa di Escobar,poichè le medesime informazioni furono utilizzate dagli stessi Los Pepes nelle loro azioni di giustizia.La guerra contro Escobar terminò il 2 dicembre del 1993,dove dopo quasi un anno di latitanza venne localizzato dall'esercito colombiano e in seguito ucciso dopo un inseguimento.Dopo la morte di Escobar il Cartello di Medellìin si frammentò.Risulta incredibile come un uomo sia riuscito a farsi amare dal popolo e abbia raggiunto ciò che voleva col solo potere della forza e dei soldi,come sia riuscito a piegare lo Stato colombiano e lo abbia costretto a trattare a pari diritti con lui.Ha reso impossibile la vita a tre Presidenti,ha trasformato il linguaggio,la cultura,la fisionomia e l'economia di Medellìn e dell'intero Paese.Prima di Pablo escobar i colombiani non conoscevano neanche la parola "sicario".Medellìn prima di lui era considerata un paradisio e la Colombia era conosciuta come la terra del caffè.Prima di Pablo Escobar nessuno avrebbe mai pensato che in Colombia potesse scoppiare una bomba in un supermercato o in un aereo.A causa sua ora in Colombia esistono le auto blindate e si è modificata l'architettura.Si è modificato il sistema giudiziario e si è dovuto apportare dei cambiamenti alla politica penitenziaria.Si sono trasformate anche le forze armate.Pablo Escobar ha scoperto più di ogni altro prima di lui,che la morte può essere il più efficace strumento di potere.Nacque il realismo magico,ovvero il racconto dettagliato e puntuale di una realtà troppo assurda per essere vera.E c'è una ragione per cui il realismo magico è nato prorio qui,con Escobar,in Colombia.
La prima volta che Escobar venne arrestato.


                                                                                                           Matteo Nigra e Alessandro Menon

un'esperienza all'estero

Stessa scuola per cinque anni, stessi posti, feste, attività, amici … Chi non avrebbe voglia di cambiare le proprie abitudini, sconvolgendole completamente? Ovviamente qui non si può fare, sarebbe troppo strano!
Al quarto anno delle superiori, l’Italia offre la possibilità di fare un’esperienza all’estero, breve o lunga non fa differenza. Gli studenti quindi possono partire per tre mesi fino all’anno intero, per vivere un’avventura non poco singolare: si lascia la propria casa, i propri genitori, famigliari, amici e nemici, per fare posto a una vita del tutto nuova.

Bisogna cavarsela da soli, senza l’aiuto della mamma o dell’amica; riiniziare dall’inizio, in una famiglia nuova, in una scuola dove non si parla la lingua madre, con nessuna conoscenza. Insomma, bisogna mettersi in gioco! Molti dicono che questa esperienza cambi i ragazzi: tornati a casa, saranno più maturi, indipendenti, avranno già visto come una parte del mondo funziona, quindi sono pronti a tutto. Cambia il modo di pensare, di vivere e di apprezzare le cose.

 Ma purtroppo c’è sempre un aspetto negativo in tutte le cose: si parte quando si è ancora in crescita, quando si stanno iniziando a rafforzare le amicizie; si saltano i momenti migliori della gioventù affianco ai propri amici o parenti; si saltano eventi importanti come il proprio diciottesimo. E si torna dopo un anno o alcuni mesi, nei quali ovviamente possono essere accadute e cambiate moltissime cose.
Si può prendere anche la maturità nel
paese straniero
Quindi la domanda che si pongono molti studenti è: “lo faccio o no?” Il problema è proprio questo. L’indecisione! Si ha davvero la voglia di abbandonare per un periodo la propria vita e iniziarne un’altra? Si ha la forza e il coraggio di intraprendere un viaggio da soli? Ma i ragazzi non sanno che il problema non è l’andata, ma bensì il ritorno: riprendere ciò che ci è lasciato prima, in sospeso; gli amici, la scuola. Quest’ultima purtroppo può causare diversi disturbi, poiché si è perso parte del lavoro svolto, e al ritorno bisogna recuperare tutto il programma.

Insomma, questa esperienza deve essere fatta se si è totalmente sicuri di volerla affrontare. Partire con l’incertezza o l’insicurezza può essere un ostacolo per la vita nel paese straniero e può trasformarsi in un disastro! Dal’altra parte però, è un’avventura che capita una volta soltanto, che insegna molte cose e ne trasmette altre. Bisogna essere forti, determinati e viverla la meglio, perché la si ricorderà per tutta la vita!


 
l'esperienza di uno studente italiano il Australia 


Per qualunque informazione, ci sono moltissime associazioni che si occupano dello scambio all’estero:

Margherita Nasi

Gus Van Sant, Icone: mostra al museo nazionale del cinema

Cinema, fotografia, pittura, musica. L'artista statunitense ci racconta di sé in molti modi diversi.

"La sua vita ha cambiato la storia, il suo coraggio ha cambiato molte vite"
dal film Milk, Gus Van Sant 

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/frasi-film/m/milk-(2008)/citazione-118583?f=e:9837>

scena dal film Elephant (2003) -Gus Van Sant

Interviste ad attori fatte sul set che ci raccontano lo strano mondo del regista, che lascia moltissimo spazio agli attori  per esprimere sè stessi non scrivendo copioni, ma dando loro soltanto una trama da seguire. Alcuni suoi cortometraggi, mostrati per intero, ci raccontano di più sulla sua personalità.


Gus Van Sant nasce a Luisville nel 1952 e dopo aver frequentato la Rhode Island School of Design inizia a girare alcuni cortometraggi. Si interessa al disegno, alla pittura, alla fotografia ma al cinema soprattutto. Negli anni 80' e 90' realizza molteplici lungometraggi destinati ad essere un successo e proprio questi, tra cui troviamo Drugstore cowboy e Belli e Dannati, introducono definitivamente il regista nel mondo di Hollywood. Nel 2003 dirige Elephant, ricostruzione romanzata e adattata del massacro avvenuto in una scuola americana per mano di due ragazzi, che riscuote un grandissimo successo.
Gus Van Sant


GALLERIA

Il percorso della mostra è diviso in quattro sezioni: Photography, Constellations, Painting e Music.

Photography mostra i primi scatti del registra, facendoci vedere anche una serie di cuts up, dove Van Sant, con un collage, unisce volti maschili e femminili. Appena uscito dalla Rhode Island School of Design e procuratosi una semplice Polaroid, con negativi che permettevano stampe anche a grande formato, iniziò la sua carriera da fotografo. Fotografava tutti: attori, musicisti e artisti, ma anche amici e persone incontrate per caso. Tutti questi scatti sono raccolti all'interno della mostra in una straordinaria collezione di volti e corpi.


Constellations è una ricostruzione attraverso fotografie di vario genere della "costellazione" delle influenze tra le quali lavora l'artista, rappresentate attraverso luoghi e persone (giovani scappati di casa, lavoratori stranieri), con riferimenti cinematografici e letterari (Shakespeare).

Painting. Con acquerelli e collage G. disegna giovani sempre belli che pregano e ci fanno l'occhiolino intenti, a camminare come giganti in città colorate e impossibili. In questa sezione della mostra troviamo anche schemi di progetti per i suoi film, a volte mai utilizzati, tra cui il percorso a forma di elefante che i personaggi di Elephant dovevano seguire.

Nell'ultima sezione, Music, troviamo i video musicali che ha diretto per grandi artisti (Bowie, Red Hot Chili Peppers, Hanson), cortometraggi basati sulla musica e colonne sonore che ha scritto e a volte suonato per i film Mala Noche e L'amore che resta, che arricchiscono ulteriormente la variopinta produzione di Van Sant.
Qui sotto il video diretto da Van Sant per gli Hanson.


Capezzuto Linda
Greif Lisa
Verra Francesca
foto GALLERIA:
Capezzuto Linda

Suicide squad: un film confuso e deludente?

La cosiddetta ‘squadra suicida’ viene creata da Amanda Waller, ufficiale dell’intelligecence degli U.S.A. ed è costituita dal team dei più pericolosi super cattivi, tenuti sottochiave in speciali e inaccessibili prigioni. I membri del team sono Deadshot, famoso killer dalla mira infallibile, Harley Quinn precedentemente dottoressa di psichiatria, che innamoratasi di Joker perse la testa diventando letale. El Diablo che possiede il dono del diavolo, il fuoco. Killer Croc, viscido criminale con le sembianze di un coccodrillo e infine lo scaltro assassino Boomerang. La squadra ha il compito di soddisfare le pericolose richieste indicate dal governo con lo scopo di contrastare un’entità mistica, la quale ha intenzione di sottomettere l’intero mondo cominciando con la distruzione di Gotham. L’essere sconosciuto è rappresentata dalla dottoressa June Moone, detta anche Incantatrice, posseduta dallo spirito di un'antica sacerdotessa. Soltanto se i super cattivi presteranno ascolto ad Amanda senza fuggire, non verranno uccisi e verrà fatto loro uno sconto della pena. Il film illustrando le principali caratteristiche di ognuno dei personaggi, li introdurrà in un contesto centrale che li renderà partecipi in una lotta comune passo dopo passo fino alla fine.

Genere: Fantasy, azione
Nazione: Stati Uniti d’America Regista: David Ayer
Produttore: Dan Lin, Charles Roven Anno produzione: 2016



Nonostante fosse un film molto atteso, ha suscitato grandi delusioni. Infatti la Hollywood Reporter, una delle più importanti riviste di cinema al mondo, ha scritto che i problemi di Suicide Squad sono dovuti all’incapacità della Warner Bros. e della DC Comics di mantenere uno stile unico e articolato. Sono presenti incongruenze nella sceneggiatura, poiché non è mantenuto alcun filo logico. Anthony Lane, il critico di cinema del New Yorker, afferma persino che è errato parlare di trama, dal momento che questo film non la possiede. Secondo la Hollywood Reporter il film è stato quindi girato precocemente per rispettare i tempi previsti per l’uscita, inoltre ci sono stati problemi tra il regista e i produttori. Il film di Ayer ha creato una visione sbagliata, deludendo le aspettative della casa editrice e della casa di produzione cinematografica. L’errore principale è stato quindi quello di produzione. Non vi è nessuna coerenza tra lo svolgimento della vicenda e l’inserimento dei personaggi. Molti dei super cattivi sono presentati con cura, invece ad altri è stato trascurato l’inserimento all’interno della storia. L’interpretazione di questi ultimi sembra sia stata resa in modo poco sensibile, trascurando una notevole serie di aspetti, eccetto il ruolo di Harley Quinn considerata il migliore all’interno del film. I caratteri dei super cattivi rispecchiano solo le idee comuni del pubblico. Secondo Jason Bailey di Flavorwire il fallimento del film è costituito principalmente dalla rappresentazione dei protagonisti, soffermandosi soprattutto su Joker (interpretato da Jared Leto) sostenendo che abbia travisato il ruolo divenuto piuttosto forzato. È praticamente impossibile trovare un critico che ne abbia parlato bene. Nel complesso il film ha trovato un pubblico che lo ha gradito e con il quale ha ottenuto grandi incassi.

Micaela Scarfone

The Young Pope - il Papa della contraddizione

Il Papa di Paolo Sorrentino: conservatore e rivoluzionario, santo e demone, buono e cattivo. Lenny Belardo (Jude Law) con i suoi occhi blu diventa Pio XIII; orfano ma padre e madre della Chiesa. 

La serie dell'anno, cosa ne pensa il regista e l'attore.

 Papa Pio XIII (Jude Law) in una scena della serie The Young Pope.
Arrivata sul piccolo schermo nell'ottobre di quest'anno, la serie di Sorrentino ha ottenuto fin da subito un grandissimo successo; in pochi sono riusciti a smettere di seguirla dopo aver visto la prima puntata. La novità dell'argomento ha tenuto sulle spine gli italiani, che non sapevano se considerarlo un atto provocatorio per i fedeli e per la Chiesa. Sorrentino dichiara poco dopo l'uscita del suo capolavoro che era questa una sua grande paura, ma che il suo atteggiamento è soltanto di curiosità per quel che consideriamo un tema così  misterioso. Il suo intento è quello di rappresentare il clero per ciò che è realmente: uomini come noi, pieni di pregi e di difetti. Sono anche loro uomini tra gli uomini, nonostante il nostro timore nei loro confronti. E' un concetto di cui si discute raramente, la cui rappresentazione in passato è sempre stata stereotipata e falsa, ma questa volta la prospettiva è diversa; il Papa ha un comportamento tutt'altro che santo: fuma nelle sale dei Palazzi Apostolici durante le riunioni, non rispetta i tempi dei suoi impegni, come la prima omelia che terrà dopo molti giorni dalla sua elezione, caccia via dal Vaticano un cardinale per la sua presunta omosessualità. Nonostante ciò Pio XIII viene descritto con un mix di contraddizioni: è allo stesso tempo antico e moderno, buono e cattivo, come Dio.
A differenza del cinema, con la serie TV è stato possibile creare più digressioni e approfondimenti sulle personalità, e quindi più dettagli per lo spettatore, che riesce così ed entrare in contatto, a conoscere e ad affezionarsi ai personaggi.
Jude Law, nella serie Lenny Belardo, appare con la sua migliore interpretazione: seducente e sicuro di sé, ma allo stesso tempo orfano e fragile, l'attore riesce ad esprimere con poche espressioni emozioni contrastanti degne della definizione data al personaggio: contraddittorio. E' riuscito a vestire i panni di Lenny guardando ad esso non come un Papa ma semplicemente come un uomo.
Law ha inoltre sottolineato la difficoltà di Pio XIII nello svolgere il suo compito di pontefice: come fa a trovare Dio se non trova i suoi genitori? Infatti il suo comportamento superbo e pieno di disprezzo verso i fedeli, che accusa di essersi dimenticati di Dio e che non è disposto ad aiutare nella loro ricerca, come ci si aspetterebbe, è data dalla sua voglia di far provare a tutti quello che ha vissuto e che sta ancora vivendo, una grande rabbia, che non ammette neanche a se stesso.
Jude Law (Pio XIII) e Paolo Sorrentino.
Il suo ruolo è quello di un giovane cardinale dallo scarso peso politico che viene eletto Papa come "burattino" diventando inaspettatamente arrogante e incontrollabile e rendendo impossibile il progetto iniziale dei più anziani di manipolarlo. Dimostra fin da subito di voler portare una svolta nel sistema corrotto e non più rispettato come un tempo che è la Chiesa e per farlo pone i fedeli di fronte a questioni su cui ragionare e non ritenendoli degni non si mostra mai in pubblico.

Qui sotto il trailer della serie TV "The Young Pope".

Linda Capezzuto