martedì 6 dicembre 2016

L'ultimo cruccio italiano: il Referendum Costituzionale

Dopo le discussioni sulla legge delle unioni civili e le polemiche sul governo Renzi ecco l'ultimo cruccio degli italiani: il Referendum per modificare la costituzione, che chiamerà alle urne tutti i maggiorenni domenica 4 dicembre 2016.

Ma in realtà che cosa si vuole modificare della nostra ingiallita costituzione?

Testo della scheda elettorale del 4 dicembre
Cominciamo parlando del primo punto: l'abolizione del bicameralismo perfetto. Fino ad oggi la nostra è stata l'unica repubblica a possedere un parlamento formato da due organi, Camera e Senato, con le stesse identiche funzioni. Se approvata, la riforma prevederebbe la limitazione dei poteri del Senato che non potrebbe più legiferare né dare la fiducia al governo. Il suo compito sarebbe limitato a quello di regolare i rapporti tra Stato e regioni. 
Ci possiamo quindi allacciare al secondo punto: la conseguente riduzione dei membri di quest'organo. I senatori da 315 diventerebbero quindi 100: 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 senatori a vita scelti dal presidente della Repubblica per i loro meriti culturali, artistici, etc.
Tutto questo, idealmente, come dice il terzo punto, dovrebbe portare a una drastica riduzione dei costi per il funzionamento delle istituzioni, in quanto i senatori non percepirebbero più lo stipendio di parlamentari ma solo quello della loro carica regionale.
I costi verrebbero anche ridimensionati grazie all'abolizione del CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro), come si vede nel punto quattro, che come dice il suo nome, dovrebbe aiutare il governo nell'amministrazione economica e lavorativa italiana.
L'ultima modifica infine riguarderebbe la revisione delle funzioni attribuite alle regioni e allo Stato, da sempre motivo di grande contrasto tra queste due istituzioni, dal momento che la prima, ottenuto un maggiore potere nel 2001, non è riuscita a gestirlo al meglio. 
Per maggiori approfondimenti riguardo il testo integrale della riforma potete visitare il sito della Gazzetta Ufficiale.
L'Italia a questo punto si ritrova spaccata in due:



Ma in realtà cosa ne pensano veramente i giovani? Ecco qui un sondaggio che abbiamo condotto tra studenti dai 14 ai 19 anni.


Tuttavia discostandoci un poco dal referendum, qual è il rapporto dei giovani con la politica in generale? Qui sotto troverete un video in cui abbiamo provato a spiegarvelo.



05/12
Il risultato del referendum, ha visto prevalere il NO.
Per questo motivo il presidente del consiglio Matteo Renzi, consegnerà oggi le dimissioni al Capo dello Stato.

Veronica Amoruso
Martina Pagliuca

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