mercoledì 7 dicembre 2016

Il 25 novembre e le sorelle Mirabal



Nel 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite designò il 25 novembre come giorno in cui promuovere l’eliminazione della violenza sulle donne, anche se sarebbe più corretto affermare che ufficializzò solamente una  proposta avanzata da un gruppo di attiviste diciotto anni prima, che scelsero questa data per commemorare l’assassino delle sorelle Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, di origini dominicane.


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( da sinistra) Patria, Minerva e María Teresa Mirabal


 Nacquero in una famiglia benestante rispettivamente nel 1924, nel 1926 e nel 1935 a Ojo de Agua in provincia di Salcedo, a 160 km dalla capitale Santo Domingo. Le due sorelle maggiori avevano solo pochi anni quando prese il potere Rafael Leónidas Trujillo, che instaurò una delle più rigide dittature dell’America Latina. Le loro sorti si legarono in maniera più stretta all’attualità politica a partire dal 1949, quando, durante l’evento che il dittatore aveva organizzato per la ricorrenza di san Cristobal, Minerva lo contestò apertamente . Questo gesto coraggioso ben rappresenta la vivace personalità della donna, un’ intellettuale il cui carattere forte e indipendente influenzò molto anche le sorelle, in particolare la minore. Non è difficile comprendere che da quel momento iniziarono delle rappresaglie contro la donna e l’intera famiglia Mirabal, che comportarono diversi periodi trascorsi in carcere dal padre Enrique nonché la confisca dei loro beni. Negli anni seguenti, pur senza smettere di occuparsi di politica, si dedicarono alla sfera privata e si sposarono tutte e tre con  degli attivisti politici. Nel 1960 entrarono a far parte dell’organizzazione rivoluzionaria clandestina “Movimento 14 giugno” guidata da Manolo Tamarez Justo, il marito di Minerva, in cui avevano il nome in codice di “Mariposas”(farfalle), usato ancora oggi per riferirsi a loro. In quello stesso anno Minerva e María Teresa furono incarcerate due volte e i loro mariti e quello di Patria furono anche torturati. Diventate dunque delle persone troppo scomode per Trujillo, egli progettò il loro omicidio, e il 25 novembre del 1961 furono uccise a bastonate mentre si recavano a fare visita in automobile ai loro mariti in carcere.  Anche se cercò di coprire l’omicidio facendolo sembrare un incidente, la notizia si diffuse comunque, suscitando lo sdegno nazionale e internazionale, e la dittatura si concluse dopo un sanguinosissimo trentennio nel 1961 con la sua uccisione.
È  importante capire che il 25 novembre sia l’anniversario della morte di tre rivoluzionarie, che quindi non promuove soltanto la violenza domestica, fenomeno che si presenta con allarmante frequenza quasi ovunque, ma ogni atto di violenza commesso ai danni di individui di sesso femminile. Costituisce inoltre un esempio magistrale del coraggio e della determinazione che una donna dovrebbe dimostrare in tutti i suoi gesti.
Silvia Malaffo

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