"Non posso continuare a fare sempre gli stessi errori quando posso farne di nuovi..."
Un qualcosa di ironico, brillante e controcorrente, nato dalla penna di Helen Fielding, forse il miglior film della saga, perché per raccontare questo film bisogna usare toni della commedia senza apparire però demenziali, ma in modo semplice e con quel tocco di essenzialità..
A qualsiasi età ogni donna sogna il grande amore e anche Bridget-la sfigata per antonomasia- non è da meno.
Tutti i personaggi ruotano intorno alla protagonista, sostenendola e facendole a volte anche da specchio.
L'intero film è basato intorno ad un equivoco...
E' il 43° compleanno di Bridget e ancora una volta si ritrova a spegnere le candeline in solitudine, senza un compagno di vita e senza le sue amiche, rimaste a fare da babysitter ai propri figli.
Bridget stanca della sua vita monotona decide di partire, all'aeroporto incontra una sua collega, che già precedentemente le aveva proposto di passare un weekend insieme, dimenticandosi di tutto e tutti, in un villaggio-vacanze. Così partono...
Arrivate a destinazione la protagonista fa il suo incontro fortunato... si tratta di un affascinante americano della sua età, di nome Jack , fin da subito tra i due scatta qualcosa... i due passano la notte insieme...
Dopo pochi giorni, a un battesimo, incontra il suo vecchio amore, Mark Darcy e trascorre una notte anche con lui...
Tornata alla routine quotidiana, decide di concentrarsi solo più sul lavoro di collaboratrice in un notiziario di punta e di circondarsi di vecchi e nuovi amici.
L'esito di queste settimane di follie è una gravidanza inattesa e due possibili padri, che rivaleggeranno tra loro, ma da gentiluomini, quali sono, all'occorrenza, sapranno anche dimostrarsi complici per aiutare Bridget.
Rimane solo un piccolo particolare non chiaro, chi sarà il padre?!
Federica Pascarella
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